Condividi:

La rete Torino per Gaza ha diffuso sui social un appello a mobilitarsi in occasione dello sciopero generale indetto dall’USB per il 22 settembre, invitando a partecipare a «blocchi diffusi in città» alle 11 e a un corteo in piazza Castello alle 18.

Nel comunicato gli attivisti definiscono il blocco «uno strumento collettivo di lotta» che mira a interrompere il passaggio di persone, merci e veicoli per «occupare lo spazio, esercitare pressione e impedire la normalizzazione della violenza genocida di Israele». Il testo rilancia la giornata promossa dall’USB — che ha proclamato lo sciopero generale in sostegno della Sumud Flotilla e della popolazione di Gaza — e invita a convergere sui due momenti pubblici già fissati.

Gli organizzatori accusano le istituzioni italiane ed europee di ipocrisia: nel loro intervento sostengono che, mentre i governi annunciano aiuti umanitari, continuano a garantire «sostegno politico, economico e militare» allo Stato d’Israele, incrementando le spese belliche e preparando «un futuro in guerra». Nel testo si annuncia inoltre l’intenzione di costituire «muri umani» formati da giovani, anziani, bambin* e famiglie «a difesa del popolo palestinese e della Sumud Flotilla».

La chiamata sottolinea che la resistenza assume molte forme — «via mare, via terra, con blocchi nelle fabbriche, nelle scuole, dappertutto» — e conclude con l’appello netto: «Fermiamo il genocidio». Gli attivisti spiegano che l’obiettivo dei blocchi è «infliggere un danno reale a questo sistema che si arricchisce sul sangue palestinese», esortando alla massima partecipazione per rendere le azioni difficili da fermare.

La mobilitazione si inserisce in una serie di iniziative a livello nazionale legate alla protesta per la crisi umanitaria nella Striscia di Gaza e all’appoggio alle missioni della flotilla umanitaria; nelle prossime ore le autorità cittadine e le forze dell’ordine potrebbero fornire indicazioni operative e misure per la gestione della giornata.

Tutti gli articoli